La dieta vegan di primavera
Dalla Dietetica Tradizionale Cinese, i consigli alimentari 100% naturali che aiutano il fegato nel cambio di stagione e regalano energia e vitalità.
Mangiare secondo le stagioni del sole: è questo il fondamento su cui si basa la Dietetica Tradizionale Cinese, conosciuta e apprezzata da millenni per la connessione tra organismo, alimentazione e stagioni. Ogni periodo dell’anno ci offre, infatti, le giuste combinazioni di qualità che necessitano per affrontare il suo clima e per preparare le energie del nostro corpo alla stagione successiva: alcuni alimenti efficaci in inverno, infatti, sono nocivi in estate e viceversa. Ma proviamo, invece, a pensare a quanti cibi in eccesso e fuori stagione consumiamo, provocando sconvolgimenti nei nostri equilibri! “La nostra energia, in base alla stagione, si posiziona in diverse zone del corpo (in superficie o in profondità). Dobbiamo perciò di trovare sempre un bilanciamento: quando fa caldo, dobbiamo rinfrescare e quando fa freddo, occorre riscaldare. La primavera – spiega Marco Mazzini – è il passaggio dallo yin allo yang. L’energia, dal profondo, dall’interno, si porta in superficie. Quindi il compito della dietetica in questa stagione è quello di favorire questo movimento”. Come? Liberando il fegato da scorie e tossine attraverso gli alimenti giusti. Secondo la Dietetica Tradizionale Cinese, il sapore abbinato al fegato è l’acido-aspro, che tende a contrarre, ad affondare le energie verso l’interno. Quindi, per trovare il giusto equilibrio, il sapore che più dovremo consumare è in primis quello dolce (sapore diaforetico)”.
I principi della Dietetica Tradizionale Cinese
La DTC parte dall’attenta osservazione dell’interazione tra cibo e organismo. “Gli alimenti – sottolinea l’esperto – non vengono studiati in base a criteri biochimici, ma in base alle loro caratteristiche di natura (ogni singolo alimento ha una sua natura: fredda, fresca, neutra, tiepida, calda e, in base a questo, il cibo – una volta ingerito – eserciterà, un suo particolare effetto), alla stagionalità, in base al sapore (piccante, salato, acido-aspro, amaro, dolce), all’odore, forma, colore, alla territorialità, alla vitalità e in tutti quegli aspetti che essi producono singolarmente o combinati fra loro sul nostro corpo. L’arte della cucina sta proprio nella capacità di coniugare gli alimenti in modo opportuno adeguandoli a seconda della stagione, ma anche dell’età o dello stato di salute”.
Come trovare il giusto equilibri, per riequilibrare il fegato, via libera al sapore “diaforetico”
Poiché, secondo la Dietetica Tradizionale Cinese, il sapore abbinato al fegato è l’acido-aspro, che tende a contrarre e ad affondare le energie verso l’interno, quello che più dovremo consumare in primavera è in primis il sapore dolce (sapore diaforetico). “Non inteso come zucchero, che è tossico – spiega Marco Mazzini – ma il dolce naturale. Via libera, quindi, a riso, orzo, miglio, legumi, carote e a tutte le verdure di colore verde, quali bietole, spinaci, piselli, soia verde, menta, tarassaco (importante per le sue proprietà depurative) che, in MTC, è il colore abbinato al fegato. Occorre ricordare, però, che nella prima fase di ogni stagione bisogna sostenere anche l’organo che energeticamente ha lavorato di più nei mesi precedenti. L’inverno è abbinato al rene e il sapore abbinato a questo organo è il salato moderato. Per riequilibrarlo, da fine marzo, consumiamo carciofo(sapore dolce,salato, un po’ amaro) e la soia nera.
I sapori da limitare
In questa stagione occorre limitare l’acido, il piccante (favorisce troppo l’esternazione delle energie) e l’amaro. L’importante è mantenere o raggiungere un buon equilibrio. Può darsi che in un dato periodo della vita sia bene mangiare in un certo modo perché esiste un certo tipo di disequilibrio, e in un altro periodo no. È basilare, pertanto, assumere cibi ricchi di Jing e, allo stesso tempo, mantenere un buon equilibrio caldo/freddo nel corpo e quindi alimentarsi, a seconda delle proprie esigenze, scegliendo una natura giusta dei cibi.
Alcuni alimenti ok per la primaver: Barbabietola, carote, riso, piselli, pere. Facciamo il pieno di questi alimenti per aiutare il fegato a liberarsi
Barbabietola o Rapa rossa: aiuta organi importanti come fegato e cuore. Ma non solo: tra le numerosi azioni, nutre il sangue ed è indicata nei casi di anemia, amenorrea e stipsi correlata a secchezza.
Carciofo: ha un sapore dolce-salato-amaro. Amico di milza, pancreas e fegato, riduce il colesterolo, drena l’umidità ed è utile contro l’ipertensione, la bocca amara e contro il rossore oculare.
Carota: tonifica milza-pancreas, purifica il calore e ne disperde la tossicità. È diuretica, nutre e rischiara la vista. È perfetta contro la ritenzione liquidi, problemi intestinali e acidità gastrica. Utile anche contro la tosse.
Tarassaco: una meraviglia della natura dal sapore dolce-amaro. Questa pianta aiuta lo stomaco, il fegato e la vescicola biliare. È conosciuto e apprezzato per la sua azione antigonfiore e anti ritenzione idrica. Unica controindicazione: è meglio evitarlo in presenza di calcoli biliari perché potrebbe provocare una colica.
Riso: ha un sapore dolce e agisce su milza-pancreas e stomaco. Perfetto per contrastare l’astenia tipica della primavera, sete e bocca secca, è adatto anche a chi soffre di celiachia perché non contiene glutine.
Miglio: ha una natura fresca con sapore che varia dal dolce, a un po’ salato e piccante. Aiuta i reni, che hanno lavorato molto durante la stagione invernale, armonizza l’eccesso di calore nello stomaco, trasforma l’umidità (diuretico), tonifica milza-pancreas e stomaco. Indicato per contrastare la nausea, rigurgiti, ritenzione di liquidi, afte, così come il riso non contiene glutine.
Piselli: dolci e freschi, contrastano la ritenzione di liquidi ed edemi.
Soia verde o fagiolo mung: altamente disintossicante, è un alimento amico della pelle perché migliora dermatiti e foruncolosi, tipici della stagione primaverile poiché la pelle “fiorisce”. Per questo motivo è indicata anche nelle affezioni cutanee da calore-umidità.
Pera: di natura fresca con sapore dolce, un po’ acido, la pera promuove la produzione dei liquidi organici, ha un’azione disintossicante e, se acerba, dissolve i tan (catarri). È indicata, pertanto, anche in caso di tosse, raucedine e faringodinia.
Per sapere di più sul significato di loggia, Yin-Yang, natura , sapore, Qi e Jing degli alimenti: www.arcobalenoincucina.it (alimentazione bioenergetica).
Buona salute a tutti.
Marco Mazzini Naturopata
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